Esordisco su questo blog con la
cronaca della mia ultima produzione: circa 64 litri di birra messi a
fermentare con una temperatura esterna compresa tra 28 e 35 gradi.
Impossibile? No, basta avere gli strumenti giusti e un po’ di fantasia..
Partiamo con ordine.
| Una parte della mia attrezzatura |
Raffreddare un ambiente con mezzi di fortuna.
Esistono decine di articoli che spiegano come risolvere il problema
delle alte temperature per chi, come noi, non può fare a meno di
praticare l’arte dell’ homebrewing anche in piena estate. Quella che
segue, è la cronaca di un mio personalissimo metodo realizzato con
mezzi di fortuna e spirito di adattamento, spero possa tornarti utile.
Premessa: la proposta.
Con l’avvicinarsi del periodo vacanziero, la mia compagna
(indispensabile elemento del mio "team birraio") lancia l’idea: “E
se approfittassimo del tempo libero per fare una mega produzione estiva
da stappare durante le feste natalizie?” Le donne.. sempre un passo
avanti! Così, mentre lei continua ad illustrarmi la sua idea sul quando
e sul dove, il mio iniziale entusiasmo lascia il passo ad una grande
perplessità: come gestire la fermentazione con le temperature che si
aggirano intorno ai 32°C ? Non sono preoccupato di come farò a
raffreddare velocemente il mosto dopo la bollitura (di questo ne
parleremo in un prossimo post), ma più semplicemente: come ricavare
un ambiente a temperatura costante e idonea alla corretta fermentazione
del mosto?
Parte I: Situazione iniziale.
L’entusiasmo ci ha contagiati entrambi. Troppo velocemente perché si
possa rinunciare all’idea. Ora si tratta di capire come metterla in
pratica. Prendo il mio termometro digitale con sonda esterna e mi
posiziono nell'angolo più fresco della cantina, dove è stata ricavata
una piccola nicchia utilizzata per stagionature varie. Dopo 24h di
monitoraggio, il termometro ci dice che nella nicchia la temperatura
massima è di 25° e quella minima di 23°, contro i 27°C nel resto
dell’ambiente circostante. 23°C è una soglia massima tollerabile, ma nella nicchia la temperatura
aumenta di due gradi durante il giorno e, come sappiamo, la
fermentazione tumultuosa delle prime ore, genera a sua volta calore.
Io considero generalmente un +2°C. In totale, il termometro adesivo
applicato sul fermentatore, arriverà a 27°, almeno nelle prime ore di
fermentazione. Serve una soluzione.
Parte II: L’idea.
Faccio un rapido esame di quello che ho a disposizione in giro per casa
o nel garage. Tra le cose utili, trovo un box di polistirolo
con coperchio a chiusura quasi ermetica utilizzato per conservare cibi
deperibili, numerose piastre eutettiche (altrimenti dette
siberine) e un supporto per notetbook cinese. Quest’ultimo,
oltre al vantaggio di avere tre ventole usb che tirano su un
po’ d’aria, ha anche un effetto led dal sapore futuristico. E’ tutto quello che mi serve.
Parte III: all’opera.
Incido il box, praticando due fori laterali per l’inserimento delle
ventole che nel frattempo ho smontato dalla struttura di plastica.
Collego tutto ad un interruttore e ad una batteria di uno smartphone (tiene in vita per almeno 12h un cellulare collegato a internet e con GPS integrato, figurarsi tre ventole da 6v). Metto dentro le siberine e via
al collaudo. L’aria fresca esce, non sarà tramontana ma dovrebbe essere
sufficiente.
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Parte IV: le "cotte"
Un caro amico, mastro birraio incallito, è solito dirmi che fintanto che si birrifica con i kit, non si può parlare davvero di "cotta" ma tant'è.. Per la mia mega produzione estiva, risolto il problema temperatura ambiente, ho deciso di realizzare i seguenti 3 kit:
| Muntons Barley Wine. Si tratta di un kit da 13,5 litri dal peso di 1,5Kg. Io ho scelto di farne due per un totale di 27 litri. Il mio fermentatore ne può contenere 30, lo spazio di 3 litri vuoto rimanente, non sarà sufficiente a contenere la pressione di CO2 generata dalla fermentazione. Mi aspetto una fuoriuscita del mosto. Una birra rossa, non amara e dal carattere extra forte per le occasioni speciali. Impossibile non apprezzare appieno il sapore e il suo corpo ricco. Malto preparato per produrre 13,5 litri di birra.
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![]() | Brewferm Diabolo.
Si tratta di un kit da 9 litri dal peso di 1,5Kg. Io ho scelto di farne due per un totale di 18 litri. Personalmente sono un grande estimatore dei malti Brewferm, per me i migliori. Corposi, ben bilanciati e da un carattere unico. Da fare così come sono, senza modifiche particolari.
E' una birra dorata, dal gusto deciso per il suo alto grado alcolico.
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| Muntons Premium Gold Santa's Winter Warmer. E' la prima volta che compro un kit sconosciuto ai più ma, come ho già detto, ho intenzione di sperimentare quanti più kit disponibili sul mercato e questo Babbo Natale pacioso sulla confezione, è proprio adatto al periodo in cui questa mega produzione sarà pronta per essere stappata. Dal colore marrone scuro, dal corpo deciso e dalla schiuma cremosa è una Ale invernale piacevole e senza troppe pretese.
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Parte V: procedura standard
| I fermentatori posizionati nella loro "nicchia" |
Epilogo

Grandissimo Andrea... Ottimo articolo... persino il video... Spettacolo puro!!!
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