Testo scorrevole

In evidenza oggi:   Post:   StefiuSmoked   TURBO IPA   WEIZEN   SHOP ONLINE   Pagine:   BIRRA CRUDA

lunedì 11 novembre 2013

Progetto Barleywine

2 commenti:


Sì, perché per produrre una barleywine e sperare che possa anche uscire buona occorre partire da lontano, pianificare, studiare, avere sapienza nella miscelazione degli ingredienti e, ultimo ma non ultimo, occorre mettere la propria anima, la propria creatività e un minimo di tocco di genio. Altrimenti si rischia, se va bene, di fare una normalissima birra, se invece non va bene, e non è raro, si produce una birra imbevibile.

La Barleywine è una specie di esame di maturità per l’homebrewer, tutti gli schemi seguiti in precedenza vanno dimenticati, tutto quanto si pensa quando si produce una normale Ale vanno ridimensionati e ripensati per questa che è la regina delle birre.

Lasciamo per ultimi gli aspetti riguardanti gli ingredienti. Partiamo dalla fermentazione primaria (quella tumultuosa per capirci) che, per la complessità della birra, è lunga, almeno 2 settimane se non di più.  Necessita di lieviti adatti alle altre gradazioni alcoliche, di uno starter importante e quindi i giochi cominciano addirittura qualche giorno prima della cotta.
Alla fine di questa prima fase occorrerà travasarla (se si possiede una piccola botte, barrique, già usata sarebbe l’ideale, altrimenti ci si adatterà con il solito fusto) e lasciarla riposare almeno un altro paio di settimane (se si ha la barrique in legno la si può lasciare anche alcuni mesi).

Possono intervenire dei dry hopping in questa fase ma solo con alcuni luppoli molto caratterizzanti e non eccessivamente agrumati. Ma si può anche soprassedere.

Poi si passa finalmente all’imbottigliamento. La fermentazione secondaria in bottiglia sarebbe meglio farla con un po’di mosto messo da parte a fine cotta (magari congelato per non fargli perdere le proprietà). Se non si può fare questa cosa magari imbottigliamo aggiungendo del malto secco. Per i puristi è assolutamente vietato lo zucchero.

Quindi la fase più difficile di tutta la produzione: dimenticarsele per almeno 8-10 mesi, se non di più. Alcune BW arrivano a piena maturazione anche dopo alcuni anni.

Dopo tutto quello che ho scritto, che è tutto vero, mi accingerò a produrre la MIA barleywine, che seguirò le linee guida appena esposte ma inserirò le mie personalizzazioni e quindi potrei anche fare delle deviazioni allo standard.

D’altra parte fare una birra attenendosi scrupolosamente alle regole significa fare una birra che possono fare tutti, basta leggere ed applicare. Il vero mastro birraio sperimenta, esplora nuove strade, da tocchi imprevisti alle sue ricette e alle sue pratiche di produzione/affinamento.


GLI INGREDIENTI:
Vi ricordo che io sono ancora alla fase di estratti + grani speciali, anche se qualche volta faccio dei mini mash di grani normali.

Quindi la base degli estratti di malto sarà mista:

  •         estratto liquido Pale Ale,
  •          estratto liquido Pilsner,
  •           estratto liquido Amber.
nelle giuste dosi (importanti)

Aggiungerò anche dei grani speciali tipo:

  •         CaraPils
  •          Crystal 120L
  •          Chocolate
  •          Special B
I luppoli saranno britannici,

  •         Admiral,
  •          Challenger
  •          Northern Brewer
  •          Fuggle (forse, non sono ancora sicuro)
 Poi, a fine bollitura, aggiungerò sicuramente:

  •          del miele di Castagno
  •          del coriandolo
  •         della radice di zenzero
  •          pepe rosa (forse)
  •          bacche di ginepro (forse)
La scelta del lievito è ancora in alto mare, ci sto pensando, ma non ho ancora deciso.

Diciamo che vi ho svelato quasi tutti gli ingredienti e non le proporzioni, beh, questa volta sarò un po’ parco.
Domenica si parte, anzi venerdi con lo starter (per allora dovrò gioco forza aver scelto il lievito).

Vi terrò informati.
Saluti

The beer is on!

sabato 2 novembre 2013

Oggi Koelsch!

Nessun commento:

La Koelsch (o Kolsch, si può scrivere in tutti e due i modi) è una birra chiara ad alta fermentazione tipica della regione tedesca di Colonia (Koln). Questa birra, poco comosciuta, merita un po' di approfondimento: vediamo cosa ci propina wikipedia a riguardo:

"... Il suo colore è dorato e contiene in media il 4.8% d'alcool; possiede un sapore leggermente fruttato e debolmente amaro. In Germania si dice che è «l'unica lingua che si parla e si beve» in quanto anche il dialetto di Colonia, in tedesco, è detto Kölsch.
Nel settembre 1997, a livello europeo, è oggetto di una indicazione geografica protetta (IGP)e suo disciplinare di produzione modificato nel 2009. A livello locale, la sua produzione è regolamentata dalla Kölsch Konvention, creata da un accordo tra fabbricanti di birra. 

La tradizione della birra di Colonia è attestata fin dall'874 e la sua produzione avveniva originariamente senza aggiunta di luppolo: essa veniva aromatizzata con numerose erbe mentre la fermentazione aveva luogo senza aggiunta di lievito ma semplicemente lasciandola all'aria. Occorre attendere il XV secolo perché venga escluso l'impiego dei diversi tipi di erbe o spezie, destinate a modificarne il gusto (rosmarino, anice, ecc.). 

L'antesignana della Kölsch, la Weiss, fu prodotta inizialmente nel XIX secolo e nel 1906 questa, prodotta dall'industria Sünner, non essendo filtrata, non era limpida. La denominazione Kölsch comparve nel 1918.

Durante la prima metà del XX secolo la Kölsch era soprattutto bevuta nei caffè; alla vigilia della seconda guerra mondiale erano attivi a Colonia ben 40 birrifici, dei quali però soltanto due sopravvissero alle distruzioni dei bombardamenti alleati. La loro riapertura fu rapida, nonostante l'estrema difficoltà nell'immediato dopoguerra a reperire gli ingredienti, e a partire dagli anni sessanta la Kölsch tornò a diffondersi nella regione.

A causa di vertenze che riguardavano l'utilizzo della denominazione, i fabbricanti di birra si associarono nella Kölsch Konvention il 6 marzo 1986. L'organizzazione fu incaricata di standardizzare la produzione e la distribuzione della birra; essa fu ufficialmente riconosciuta dall'amministrazione federale nel 1996. Da allora solo la birra prodotta nella città di Colonia dai birrifici sottoscrittori della Konvention può fregiarsi del nome di "Kölsch". Birre simili prodotte al di fuori della città vengono normalmente commercializzate con nomi diversi il cui uso non è regolamentato, per non incorrere in azioni legali. Molto frequente l'uso del nome latino originario della città, "Colonia", che non è legalmente protetto.  ..."


Posso affermare con certezza di essere sufficientemente lontano dalla città di Colonia. Perciò, per non cadere in qualche anatema e peggio persecuzione, multa o altro, la mia Kolsch sarà una Kolsch modificata, con aggiuntine varie. 

Diciamo che la ricetta base è quella, ma la voglio fare fresca e agrumata, ma molto, tanto che nella seconda settimana di fermentazione, dopo il primo travaso, aggiungero in dry hopping un bel po' di bucce di limone (assolutamente biologico, non trattato). 

Ho la sensazione che possa uscirne qualcosa di molto buono. Dovrò stare attento a non mettere la parte bianca che mi rovinerebbe tutto. So che un produttore di birra artigianale di vicino Sorrento lo fa con una delle sue birre e si dice che sia una specialità. Io ci provo, al massimo la butterò... ma non penso.

Vediamo la ricetta che ho utilizzato oggi, si perchè la cotta l'ho già fatta e con l'occasione faccio un post unico per ricetta e cotta:


Stefius Lem Köelsch
Koelsch
Type: Extract Date: 03/11/2013
Batch Size (fermenter): 21.50 l Brewer: Stefius Brewing House
Boil Size: 12.00 l Asst Brewer: Titti Brew Master
Boil Time: 60 min Equipment: Pentola 21 lt
End of Boil Volume 10.11 l Brewhouse Efficiency: 72.00 %
Final Bottling Volume: 20.50 l Fermentation: My Aging Profile
Ingredients
Amt Name Type #
0.70 kg Cara-Pils/Dextrine Grain 1
0.10 kg Aromatic Malt  Grain 2
0.20 kg Light Dry Extract  Dry Extract 3
1.00 kg Pale Liquid Extract  Extract 4
0.20 kg Sugar, Table  Sugar 5
20 g Amarillo Gold [9.70 %] - Boil 60.0 min Hop 6
0.30 kg Light Dry Extract [Boil for 15 min] Dry Extract 7
1.50 kg Pilsner Liquid Extract [Boil for 15 min] Extract 8
8 g Irish Moss (Boil 10.0 mins) Fining 9
20 g Saaz [4.20 %] - Boil 10.0 min Hop 10
9 g Amarillo [9.70 %] - Boil 10.0 min Hop 11
20 g Orange Peel, Sweet (Boil 10.0 mins) Spice 12
1.0 pkg Safale Fermentis #US-05  Yeast 13
0.10 kg Lemon Peel - [Dry Hopping 7 days] Adjunct 14
Beer Profile
Est Original Gravity: 1.048 SG Est Final Gravity: 1.009 SG
Estimated Alcohol by Vol: 5.1 % Bitterness: 26.5 IBUs
Est Color: 10.7 EBC
Carbonation and Storage
Carbonation Type: Bottle Volumes of CO2: 2.9
Pressure/Weight: 157.17 g Carbonation Used: Bottle with 157.17 g Corn Sugar
Keg/Bottling Temperature: 15.6 C Age for: 28.00 days
Fermentation: My Aging Profile Storage Temperature: 19.0 C
Notes

Densità iniziale ottimale, tra 1048 e 1050, temperatura iniziale di fermentazione sui 18°C. Tutto lascia presagire che si farà una buona birra.
Saluti.

The beer is on!